Marco Polo: Storia e mito di un viaggio e di un libro, Roma: Carocci, 2024
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- Dec 22, 2024
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Marco Polo: Storia e mito di un viaggio e di un libro A cura di Samuela Simion ed Eugenio Burgio
Roma: Carocci, 2024, 535 Pp.

Esistono libri destinati a segnare una sorta di punto fermo in una tradizione di studi: è questo quasi sicuramente il caso di Marco Polo: Storia di un viaggio e di un libro. Un volume denso, di oltre cinquecento pagine, pubblicato in occasione del settimo centenario poliano, nel quale Samuela Simion ed Eugenio Burgio hanno saputo racchiudere una delle più ampie e sistematiche sillogi di ricerche dedicate all’opera di Marco Polo apparsa sinora nella tradizione degli studi sull’autore. Accogliendo i contributi di oltre venti studiosi e studiose, Marco Polo: Storia di un viaggio e di un libro si propone così l’obiettivo di mettere a sistema una rassegna esaustiva dei più recenti risultati critici maturati nel campo degli studi poliani. La ricca architettura critica del volume offre un inquadramento approfondito e organico della genesi testuale del Milione, dei suoi contenuti storici e culturali, della complessa vicenda filologica e traduttologica della narrazione poliana, allargando poi lo sguardo alla lunga parabola ricettiva che ha accompagnato la fortuna critica del Divisement e le variegate “mitografie” sorte intorno al suo autore.
Era perlomeno dalla pubblicazione di un “classico” novecentesco negli studi poliani, L’Asia di Marco Polo, edito sul finire degli anni Cinquanta da Leonardo Olschki (Venezia: Fondazione Giorgio Cini, 1957), che l’opera di Polo attendeva una analisi cosi attenta e sistematica, in grado di controbilanciare l’incessante riduzione del Milione a cliché letterario di esotismi desueti e meraviglie di facile consumo. Il volume di Simion e Burgio giunge a coronamento di una rinnovata stagione di studi che hanno tratto impulso dal centenario poliano celebratosi nel 2024, maturati in un quadro metodologico e disciplinare sempre più sensibile al valore di testo-ponte del Devisement, narrazione di contatto fra Europa e Asia, fra immaginario letterario e osservazione empirica, imperniata su una interpolazione strutturale di ibridismi culturali, linguistici e percettivi. Marco Polo: Storia di un libro e di un mito va cosi ad affiancarsi ad altre iniziative di ricerca emerse a latere o in previsione del centenario – sarebbe possibile menzionare le recenti pubblicazioni di Marco Polo Research: Past, Present Future curato da Hans Vogel e Ulrich Theobald (Tübingen: Tübingen Library Publishing, 2024), Marco Polo and His World di Sharon Kinoshita (Londra: Reaktion Books, 2024), o alle numerose conferenze, mostre e iniziative organizzate in occasione del centenario – distinguendosi al contempo per l’ampiezza ragguardevole della propria impostazione critica.
Il libro è organizzato in cinque sezioni: nella prima, “Il contesto”, i saggi di Martina Montesano e Paolo Chiesa ricostruiscono i lineamenti fondamentali del contesto storico-culturale in cui è maturato il viaggio poliano, soffermandosi su conoscenza, percezione e orizzonti culturali dell’Europa medievale nei confronti dell’Asia (esplorati da Montesano nel suo contributo, “Prima del Devisement dou monde”) e sulla precedente tradizione di relazioni e narrazioni di viaggio di missionari religiosi nell’impero mongolo, tradizione da cui scaturisce il retroterra letterario immediato che fa da sfondo alla narrazione poliana, indagato da Chiesa (“Le relazioni di viaggio ad Tartaros (XIII-XIV secolo) fra tradizione letteraria ed esperienza diretta”).
La seconda sezione del libro è dedicata agli “uomini” (e alle donne) della famiglia Polo e d altre figure coinvolte nella genesi del Milione: Marcello Bolognari e Samuela Simion tracciano in tal modo un quadro critico-biografico della famiglia Polo (“Una famiglia veneziana di mercanti fra Due e Trecento: i Polo e Marco”), Fabrizio Cigni getta luce sull’altro co-autore del Devisement, Rustichello da Pisa (“Il ‘fantasma’ di Rustichello”), mentre il contributo di Alvaro Barbieri si sofferma sulla florida e cospicua “mitografia” sorta intorno all’autore del Devisement, esaminando forme e procedimenti attraverso cui la biografia (e il mito) di Marco Polo sono stati narrati, costruiti e tramandati da Giovan Battista Ramusio sino alla cultura del Novecento (“Mitografie di Marco Polo: biografemi, travestimenti, invenzioni”).
La terza parte del volume, “Il testo”, si addentra in uno degli ambiti più complessi e dibattuti dell’intera tradizione degli studi poliani: quello dalla labirintica vicenda filologica e traduttiva del Divisamen dou monde, la cui parabola è entrata in anni recenti in una nuova fase di sviluppo aperta dalla trasposizione del testo poliano in forma digitale. Alla questione della digitalizzazione del Milione è infatti dedicato il contributo di Marina Buzzoni, “Il Devisement dou monde in forma digitale”. Un saggio a quattro mani di Alvise Andreose e Giuseppe Mascherpa affronta invece il nodo straordinariamente intricato della vicenda filologica del Devisement e delle sue molteplici versioni manoscritte (“Il Devisement dou monde come problema filologico”). I capitoli curati da Antonio Montefusco e Chiara Concina esplorano l’ampia problematica della fortuna traduttologica del Devisement in epoca sia medievale e moderna (“Addomesticare l’auctor laico: le versioni latine del Devisement dou monde”, “Tradurre l’Altro, trasporre l’ignoto: i malintesi del Devisement dou monde e delle sue traduzioni), tema toccato anche dal contributo di Ma Xiaolin ed Elisabetta Reginato (incluso però nella quarta sezione del volume), i quali esplorano un campo di studi oltremodo significativo, rappresentato dalla traduzione e ricezione del Milione nella cultura accademica cinese e mongola (“Il Devisement dou monde la ricerca scientifica in Cina e in Mongolia”). Ai rapporti fra il Milione, cartografia e cultura pittorica sono invece dedicati i capitoli curati da Angelo Cattaneo e Irene Reginato (“Il Devisement dou monde e le sue rappresentazioni cartografiche fra tardo Medioevo e Modernità”) e Marcello Ciccuto (“Le meraviglie di Marco Polo: aspetti della vicenda illustrative del Devisement dou monde”).
Alla “realtà” della narrazione poliana, ovvero ai contenuti storici e culturali che il Devisement intesse nel suo recit, è dedicato il nucleo tematico della quarta sezione del volume: i contributi di Hans Ulrich Vogel e Eugenio Burgio si concentrano pertanto sul rapporto fra Polo e l’amministrazione Yuan, in modo particolare sulla rappresentazione che il Milione offre dell’economia dell’impero di Kubilai (Hans Vogel, “Marco Polo e l’economia politica dell’impero Yuan: realtà e rappresentazioni ideologiche”), e sulla “retorica dell’alterità” dispiegata nel Devisement a fronte di una eterogenea gamma di manifestazioni e realia culturali che vanno dall’antropofagia alla differenza di credi religiosi (Eugenio Burgio, “Le Asie di Marco Polo: descrivere le diversità del mondo”).
L’ultima sezione del libro va ad arricchire ulteriormente un impianto critico ed ermeneutico già di per se cospicuo offrendo una panoramica delle complesse metamorfosi letterarie e culturali del “mito” poliano tra medioevo e contemporaneità. I capitoli di questa sezione conclusiva prendono in tal modo in esame la ricezione del Devisement presso i gesuiti (Davor Antonucci, “Marco Polo nella letteratura missionaria dei secoli XVI-XIX”), la fortuna del Divisament e la sua trasposizione attraverso il cinema, la televisione e altri linguaggi della cultura pop (Gustavo Minervini e Laura Minervini, “Destini pop: Marco Polo tra cinema, televisione, fumetti e (video)giochi”), e infine il moltiplicarsi di mitografie e prosopografie letterarie sorte intorno all’autore del Devisement, a cui è dedcato un interessante saggio conclusivo di Samuela Simion, “Viaggi americani e mogli tartare (falsi biografici su Marco Polo)”.
A coronare un mosaico così ricco e articolato di indagini critiche dedicate alla “storia” e al “mito” del libro di Polo sono infine un indice ragionato di documenti, codici e oggetti cartografici, un censimento sistematico dei manoscritti del Divisement dou monde e una corposa bibliografia.
Tommaso Pepe
Wenzhou-Kean University